ALLATTAMENTO AL SENO: come ne ho avviati 3, quale difficoltà ho incontrato e come le ho superate

Prima di rimanere incinta del primo figlio avevo la credenza (sbagliata) che si potesse allattare solo fino ai 6 mesi! Ma perché? Perché così tanta disinformazione e ignoranza?

La maggior parte delle nostre mamme e nonne non hanno allattato, e non ci hanno trasmesso quello che invece era la normalità tanti anni fa…e dovrebbe tornare ad esserlo!

Dopo aver partorito ho capito che non c era una scadenza o un limite, il mio primo figlio si è staccato naturalmente a 8 mesi, forse perchè avevo avuto fretta di fare uno “svezzamento veloce a modo mio” (in questo articolo ti consiglio il miglior modo per svezzare tuo figlio: AUTOSVEZZAMENTO), con il secondo ho concluso l’allattamento a 9 mesi…

Questa volta ho la mia “cozza” che sono certa mi farà provare l’esperienza di ALLATTAMENTO A LUNGO TERMINE, o perlomeno oltre l’anno! Anche perchè il latte materno (o formulato, nei pochi casi in cui non è stato possibile allattare) dovrebbe essere l’alimento principale fino all’anno di vita, e proseguito fino ai 2 anni. Mi raccomando non date latte vaccino prima dei 2 anni!!!

Ma in questo articolo voglio raccontarvi COME HO AVVIATO I MIEI 3 ALLATTAMENTI AL SENO, le difficoltà che ho dovuto, anzi voluto, affrontare, con tutta la forza che abbiamo noi mamme, e come le ho superate!

Voglio anche dirvi che ogni parto è a se, ogni post parto è diverso, ogni mamma ha le sue aspettative (che però potranno essere stravolte) e desideri!

Nel sito www.uppa.it potrai trovare tantissime info utili che ti consiglio di leggerti già prima di partorire, perchè l’informazione è la cosa più importante per fare scelte consapevoli ed essere preparate, non mi stancherò mai di dirlo! La disinformazione è la maggior causa di delusioni irrimediabili e pentimenti futuri, come IL MIO CESAREO, grazie all’informazione invece, non mi sono fidata di ginecologici retrogradi, e ho potuto vivere le 2 esperienze più belle della mia vita: IL MIO VBAC e IL MIO SECONDO VBAC, una vittoria ancora più grande, la forza di una mamma non ha limiti!

Quando ho partorito il mio primo figlio avevo 21 anni, ero totalmente disinformata e non avevo nessuno che poteva sostenermi e consigliarmi, dopo il cesareo non ho visto mio figlio per 20 ore perchè me l’hanno portato via d’urgenza perchè aveva problemi respiratori: TACHIPNEA TRANSITORIA, capita spesso con i cesarei perchè non passando nel canale non spremono e svuotano l’acqua dai polmoni, non è nulla di grave e passa nel giro di pochi giorni, era comunque nato un pò prima e l’hanno messo in incubatrice. Il cesareo e il post parto è stato molto doloroso per me, probabilmente hanno inciso anche la fibromialgia e lo stress… il giorno successivo in sedia a rotelle mi sono fatta portare in neonatologia e le ostetriche mi hanno subito fatta iniziare a tirare il latte. Sotto quel punto di vista sono stata molto fortunata perchè di latte ne avevo in abbondanza, me lo tiravo e glielo davamo (con il biberon, appunto perchè ero disinformata, ma ad oggi vi dico che anche se si dice che poi si abituano, io questo problema non l’ho mai avuto). Uscito dall’incubatrice ho finalmente potuto attaccarlo al seno, avevo paura di non riuscire ad allattare per i miei capezzoli introflessi e invece grazie ai paracapezzoli (ho provato sia quelli della medela che della mum, ho avuto un pò di difficoltà nella scelta delle misure, ogni ostetrica mi consigliava diversamente) tutto è andato bene! La cosa deleteria per l’allattamento è lo stress… e dopo che rimandavano di giorno in giorno le dimissioni di mio figlio (io ero stata dimessa e dormivo in una brandina in neonatologia) da che mi tiravo 200 ml di latte in 5 minuti non mi usciva più una goccia di latte!!! Così hanno iniziato a dargli l’artificiale, ma io capivo che così avrei perso la possibilità di allattarlo, cosi il giorno dopo ho chiesto di firmare per uscire! Matta?!? No, è l’istinto materno a vincere sempre! Ho affittato un tiralatte elettrico doppio professionale in farmacia (MEDELA SYMPHONY), una bilancia e aimè il latte artificiale, tornati a casa, lo attaccavo al seno, gli davo biberon con latte artificiale, e usavo il tiralatte per stimolare il più possibile. Dopo 3 giorni di praticamente zero latte mio (forse un pochino che ciucciava lui), il mio latte si è fatto di nuovo vedere! All’ospedale mi avevano consigliato la doppia pesata (CHE PER UN ALLATTAMENTO SERENO E’ SCONSIGLIATA!) e un allattamento secondo orari prestabiliti, cosi mi assicuravo di dargli abbastanza latte, infatti cresceva il minimo indispensabile. Dopo quasi un mese di grande stress un’amico di famiglia mi ha consigliato di portare il piccolo a farlo vedere al padre, un pediatra in pensione, così ho fatto, e quel santo uomo meraviglioso mi ha detto “tuo figlio sta benissimo, tu hai il latte, lui si attacca bene, butta via la bilancia, butta via il latte artificiale, attaccalo al seno quanto lui desidera, senza orari, e ri portamelo tra 2 settimane!“. Così ho fatto! E cosi tutto ha preso il verso giusto, ed ha iniziato a crescere come un piccolo Budda!!! Ah, un bel giorno ero in giro e mi rendo conto di essermi dimenticata i paracapezzoli, vado nel panico, e invece Andrea aveva ormai ben capito come fare, il seno si era ormai formato e da quel giorno iniziai felicemente ad allattare senza paracapezzolo! Allattavo circa 10 minuti per seno ogni 3 ore, perchè così chiedeva, di notte self service 😉 fino ai 3 mesi poi 1 o max 2 risvegli, e dormiva nel suo lettino!

Con il secondo figlio, dopo IL MIO VBAC tanto desiderato e ben riuscito, nonostante il “classico” dolore post parto e punti, mi sono messa d’impegno fin da subito con il paracapezzolo medio, lo tenevo attaccato il più possibile e avviare questo allattamento era stato un gioco da ragazzi! Tutto era andato così bene questa volta, e dopo solo 1 settimana riuscivo ad allattare senza paracapezzolo! Ma Davide non era un gran ciuccione, stava max 3 minuti per seno ogni 2 ore circa. Di notte anche lui fino ai 3 mesi self service nel lettone poi via nel lettino e un risveglio notturno fino ai 7 mesi. Al controllo dei 5 mesi era calato tantissimo di percentile così il pediatra di allora mi ha consigliato di iniziare lo svezzamento piuttosto di aggiungere artificiale e infatti dopo lo svezzamento ha iniziato ad apprezzare molto di più il seno e ha avuto un picco di crescita! A 9 mesi ha avuto una grande crisi asmatica, non mangiava ne beveva, io avevo voglia di indipendenza, sentivo che entrambi avevamo completato il percorso allattamento e così ho approfittato di quel momento per terminarlo.

Con la terza figlia… qui si che c’è da raccontare, ma cercherò di farla breve! Dopo lo stress psicologico inimmaginabile pre parto e IL MIO SECONDO VBAC ero pronta anche ad andare a casa subito per godermi la mia immensa vittoria! Ma hanno preferito tenerla in osservazione 48 ore dato lo streptococco positivo. Ero sempre pronta con i miei paracapezzoli e SUPER SUPER SUPER TRANQUILLA E SERENA! L’attaccavo quando voleva senza preoccuparmi se dormiva molto. Nessuna delle ostetriche ha controllato come si attaccava dicendo “tanto tu sei alla terza, sai come si fa” NO RAGAZZE, NO!!! PRETENDETE SEMPRE DI ESSERE CONTROLLATE, LORO “DOVREBBERO” ESSERE ESPERTE E AIUTARVI SEMPRE E COMUNQUE! Alle dimissioni mi hanno detto che era calata del 10% (il limite massimo) e dovevo andare dal mio pediatra dopo 1 settimana. Lei ciucciava e dormiva, faceva poca pipi e niente cacca dopo la fine del meconio, ero un pò preoccupata, ma non lamentandosi aspettavo la visita dal pediatra.

Ecco che è arrivata la batosta… Dal 44 percentile della nascita era arrivata al 4 percentile. Qualcosa non stava andando come avrebbe dovuto! Non stava mangiando. Così ho iniziato a sentire tante campane…e tanti pareri…
In neonatologia (perché dalla preoccupazione l’avevo anche portata in ospedale) mi hanno detto di allattarla ogni 3 ore, 15 minuti per seno al massimo (sennò si stancava troppo), fare doppia pesata, darle biberon (con latte mio tirato) e tirarmi il latte…

Non riuscivo a svegliarla ogni 3 ore, spogliarla è il metodo che consigliano (anche d’inverno) ma non funzionava, chi diceva di darle fastidio (quindi sotto acqua fredda, per terra sul duro e freddo, pizzicotti) chi invece diceva che così facendo non si sarebbe proprio voluta svegliare per essere torturata…

Avevo contattato anche la leche legue che mi aveva consigliato un numero minimo di pasti (12) nelle 24 ore, e invece della doppia pesata pesare i pannolini delle 24 ore.
Era un lavoro. E comunque non cresceva abbastanza! Quindi ho per forza di cose dovuto introdurre il latte artificiale, in questo caso era indispensabile, ne andava la salute di mia figlia, era arrivata a pesare 2.730 (dai 3.130 che era nata settimane prima) era nel 2 percentile!

Consiglio a tutte voi questa app visto che me l’avete chiesta in tante:

Se siete “mamme ansiose” ma non ci sono reali problemi di salute potete pesarli ogni 2 settimane e vedere nella tabella se seguono più o meno il percentile e potrete stare serene della loro crescita, andando a fare tutti i controlli di crescita dal pediatra nelle tappe stabilite.

Per fortuna vivo con i miei suoceri, già con le gravidanze a riposo avevo imparato a chiedere aiuto per fare divertire gli altri 2 figli, in questi mesi si sono rivelati ancora di più una fortuna immensa, per fare compagnia ai nipoti visto la mamma troppo presa con la nuova arrivata…

Nel frattempo (anche solo per coccola) l’attaccavo al seno non capendo cosa era meglio per lei, paracapezzoli si o no: con il paracapezzolo le piaceva ciucciare ma secondo me non le arrivava latte, senza non sapeva attaccarsi, così dal consultorio ho avuto aiuti per imparare ad attaccarla bene (consiglio tutte il consultorio della vostra zona, ci sono ostetriche che vi aiuteranno, nel mio ho trovato un’amica con A maiuscola, è stata lei ad averci salvate!).

Cercavo pareri da chiunque: mia mamma mi aveva mandato una consulente di allattamento della zona (che mi ha consigliato di allattare ad orari con il DAS – tubicino dal quale prende il latte del bibe mio o artificiale ciucciando dal seno quindi stimolandolo- ma io non me la sentivo di fare questo metodo ancora più impegnativo) e sotto consiglio di un amica avevo contattato una consulente ibclc (che mi ha detto che dovevo tirarmi il latte ogni 3 ore senza mai saltare nemmeno di notte sennò perdevo il latte)… Troppi pareri!!! Ma non sapevo dove sbattere la testa, non potevo perdere la possibilità di allattarla! Con questa situazione di emergenza, oltre che impegnativa proprio a livelli di tempi, anche molto stressante psicologicamente, ero un cadavere e le lacrime non smettevano di scendermi.

Vista la situazione critica mi hanno anche sconsigliato di attaccarla al seno, si stancava troppo. Quindi finché non avrebbe raggiunto i 3,5 kg dovevo portare pazienza, la priorità era farla crescere, ma per non perdere il latte dovevo continuare a stimolare il seno.

L’ostetrica del consultorio che veniva a casa (gratuitamente), mi faceva massaggi per svuotare e stimolare seno, visto che con il tiralatte avevo tanti fastidi e non trovavo coppetta della misura adatta, perché seni diversi, mosci, capezzoli introflessi, (di cui uno grande che tutt’ora ad Ada non piace).

Giusy, la mia attuale amica ostetrica, un lunedì mattina al telefono con me disperata che piangevo e volevo mollare mi disse “porta pazienza ancora 1 o 2 settimane a tirarti il latte, così lei crescerà e tu non avrai perso il latte, poi vediamo insieme come farla attaccare”.

Quindi ho proseguito 2 settimane a dare biberon da 90 ml di latte (mio tirato o artificiale) ogni 3 ore circa, e il 14 febbraio era arrivata a pesare 3.585 gr. Mi ricorderò sempre quel pomeriggio di San Valentino, ho provato con Giusy l’ennesimo modello e misura di paracapezzoli, medio della mam, e abbiamo deciso che era arrivato il momento di abbandonare il tiralatte, che mi stava uccidendo psicologicamente, o la va o la spacca. Ada avrebbe ciucciato dal seno e le avrei proposto 60 ml di latte artificiale dopo ogni poppata. Tenendo monitorata la crescita ogni settimana avrei valutato l’andamento e diminuito gli ml di latte artificiale, Giusy si era raccomandata, GRADUALMENTE. Visto che stavo dando 260 ml di latte materno tirato e 380 ml di latte artificiale, avevo bisogno di tempo per produrre io tutto il suo fabbisogno.

Nel frattempo ho fatto seguire la crescita e la salute di Ada da un’altra pediatra (visto che il mio era contrario a consulenze con ostetriche per l’allattamento, e avrebbe fatto subito a meno del mio latte vista la situazione, certo, si preoccupava per la salute di Ada, ma io avrei perso subito il latte), la mitica Carla di cui vi parlo sempre, pediatra e nutrizionista, favorevole all’autosvezzamento, con pagina Instagram e Facebook molto interessante, la quale mi ha anche consigliato un’osteopata, visto la testa non era simmetrica ed era a forma di pallone da baseball, e spiegandomi che tante volte l’osteopata aiuta nella suzione, quindi consiglio a tutte una consulenza da un’osteopata perché incide in veramente tantissime cose, anche sulla respirazione, se hanno il nasino chiuso e spesso il raffreddore, anche sull’intestino se bimbi stitici…

Col passare dei giorni vedevo finalmente Ada sempre più attaccata al seno, lo preferiva senza paracapezzoli (ancor più contenta Mamma Ale), addirittura dopo la poppata snobbava il biberon, dovevo insistere io nel darglielo, dopo 3 volte che insistevo lo buttavo, e così ogni volta. Biberon dopo biberon ne prendeva sempre meno, non graduale come mi era stato consigliato, non so se era lei che ne aveva abbastanza o sarà stata una cosa psicologica mia? Che non volevo più darglielo? Non lo so proprio…sta di fatto che ho deciso (visto che lei non lo chiedeva) di non darglielo più dal 26 febbraio. Per un mese è cresciuta 120 grammi la settimana, il minimo del minimo… Sotto consiglio di Carla facevo l’africana, Ada SEMPRE attaccata al seno, e controllavo i percentili di crescita, sempre stabili o in leggero aumento (non vi dico quanto è stato difficile cucinare per tutta la famiglia, è stato molto impegnativo, me lo ricordo come un periodo di fuoco, mai ricevuto un pasto pronto da nessuno, l’aiuto che ricevevo era la compagnia per i bimbi giù dai nonni un paio d’ore la mattina o al pomeriggio)!

Il mio santo marito mi ha capita, sopportata e supportata, anche se tantissime volte mi diceva “lascia perdere, ce l’hai messa tutta, lei non sa ciucciare, l’importante è che cresce”… Un po’ per “sminuire” l’eventuale sconfitta, un po’ perché ne hanno risentito tutti gli equilibri della famiglia. Comunque nella pulizie, nella messa a letto dei bimbi, è lui che mi ha aiutato tantissimo e dopo il lavoro cercava di fare il possibile.

Beh spero non essermi dilungata troppo…

Era per dirvi che ogni bimbo è a se! Fatevi aiutare sempre!

Affidatevi subito alle ragazze del consultorio, che nel mio caso, e anche per un’amica romana, abbiamo trovato persone splendide.

Ricordatevi di chiedere aiuto, sono momenti difficili ma abbandonare la possibilità di allattare potrebbe incidere negativamente nel post parto.

Io ho lottato tantissimo, tutti mi dicono “troppo” ma sapevo che ce l’avrei fatta e che se avessi mollato me ne sarei pentita per sempre.

La lèche légué vi può dare supporto telefonico e organizza un incontro al mese quasi in tutte le grandi città.

Le consulenti ibclc sono le professioniste dell’allattamento, fanno consulenze anche online!

Ad oggi posso dirvi che quei 2 mesi sono stati terribili, ma grazie alla mia forza (forza che tutte noi mamme abbiamo, basta volerlo, e che io ho deciso di fare valere più che mai per i miei vbac e per l’allattamento) ora allatto Ada e sono certa che mi farà provare l’esperienza di un’allattamento a lungo termine (anche se TUTTI intorno a me mi dicono “non dopo l’anno ti prego” dopo la fatica che ho fatto ad avviarlo e per come sono cambiata io con lei, asseconderò ogni suo desiderio, finché entrambe lo vorremmo) dato che a fare l’africana lei ci ha preso il vizio, fino ai 6 mesi era SEMPRE attaccata, e di conseguenza non stava distante da me nemmeno per 1 minuto, ora sta crescendo, sta seduta, esplora il mondo, mangia a tavola con noi, gioca con i fratelli, mi guarda cucinare, e quindi non c’è più solo la tetta (per fortuna)!

E…guardate un po’ la sua curva di crescita, dal 22 percentile che aveva raggiunto a 6 mesi, dopo quasi 2 mesi è arrivata al 44 percentile, grandissima soddisfazione per me!!!

Concludo sperando di poter esservi di aiuto in un periodo difficile, di avervi dato le info utili per essere pronte a tutto, i miei consigli quindi sono:

– fatevi controllare l’attacco in ospedale dopo il parto

– fate venire a casa un’ostetrica del consultorio per controllare l’avvio dell’allattamento

– se non ci sono problemi “gravi” la soluzione “fare l’africana” è l’ideale,

– cedere all’artificiale per farle raggiungere i 3,5 kg per farle avere la forza di ciucciare forte con me ha funzionato,

– una seduta dall’osteopata specializzato nei bambini ve la consiglio comunque vada e nel mio caso le ha migliorato immediatamente la suzione e le ha liberato il naso, oltre che creargli una testa perfetta nel giro di 6 sedute, cosa che in inciderà positivamente in tutta la sua crescita, mi è stato detto anche importante per evitare dentista e apparecchi, grazie ad una testa perfetta non avrà problemi di denti, la schiena sarà dritta, ecc…vediamo, su questo vi saprò ri aggiornare, comunque dall’osteopata alla fine ho portato tutti e 3 i bimbi!

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